L‘Uomo Cosa, come è stato spesso tradotto in Italia Man-Thing, compie 50 anni: il classico mostro della palude della Marvel è stato infatti introdotto in incontri extraconiugali gratuiti del 1971, in una storia scritta da Roy Thomas e Gerry Conway e disegnata da Gray Morrow.
I festeggiamenti per i 50 anni di Man-Thing
Per l’occasione il personaggio sarà rilanciato in una miniserie in 3 uscita al debutto a marzo, con AVENGERS: CURSE OF THE MAN-THING 1, un albo firmato da Steve Orlando (al suo debutto in Marvel visto il rinvio dell’annunciato progetto sul Darkhold) e Francesco Mobili, che sarà seguito poi da altri numeri con coprotagonisti Spider-Man e gli X-Men, i quali, visto il loro rapporto con l’isola vivente Krakoa e la loro tecnologia floreale, possono avere delle interazioni molto curiose con il mostro della palude.
La serie, che si prefigge di creare un nuovo status quo per Man-Thing vedrà una nuova antagonista per Man-Thing, Harrower (“Frangizolle” o “Erpice” in italiano), dal design ideato dalla Marvel’s Stormbreaker Carmen Carnero. Inoltre per celebrare l’anniversario, verranno prodotte delle variant cover per alcune serie che vedranno i protagonisti in versione “Uomo Cosa”.
I retroscena sulla creazione di Man-Thing
La creazione di Man-Thing, cinquant’anni fa, avvenne in un periodo di incredibili coincidenze. A soli 2 mesi dall’esordio di Man-Thing sul primo e unico numero di Savage Tales del 1971 la DC fece esordire un suo mostro della palude, Swamp Thing, e furono da subito evidenti le similitudini tra le origini dei due personaggi, tanto che spesso si parla di come uno abbia copiato l’altro. In realtà Gerry Conway (co-creatore di Man-Thing) e Len Wein (creatore di Swamp Thing) erano coinquilini all’epoca, ed entrambi giurano di aver creato i rispettivi personaggi senza influenze dal collega. A parte l’aspetto e le origini, comunque, i due personaggi avrebbero avuto uno sviluppo estremamente differente nel corso degli anni.
Entrambi i personaggi, in realtà, sono comunque una sorta di copia di un personaggio antecedente, vale a dire The Heap, un mostro della palude creato da Harry Stein e Mort Leav nel 1942 per la Hillman Periodicals. Il personaggio peraltro visse un rilancio anch’esso nei primi anni ’70, per mano della Skywalt dell’ex membro del Marvel Bullpen Sol Brodsky, il quale ricevette l’idea di riesumare The Heap proprio da Roy Thomas, l’altro cocreatore di Man-Thing.
Il primo numero di Savage Tales però fu un buco nell’acqua, tanto che il secondo numero uscì dopo ben due anni. Il personaggio fu quindi recuperato in altre serie, inizialmente nell’ambito delle avventure di Ka-Zar. In quella sede peraltro si esplicitò per la prima volta il legame tra la genesi del mostro e il tentativo di ricreare il siero del supersoldato di Capitan America; ad oggi, l’esperimento che ha dato origine a Man-Thing è ufficialmente riconosciuto come Weapon IV. Le sue nuove storie personali vennero quindi realizzate a colori e maggiormente integrate al mondo Marvel, e avrebbero presto visto all’opera l’autore che più di ogni altro ne avrebbe caratterizzato la vita editoriale, ovvero Steve Gerber. Gerber utilizzò la figura del mostro per le sue storie allegoriche e cariche di critiche sociali, riuscendo quindi a ricavare una certa nicchia di pubblico affezionato che garantì al personaggio un discreto successo negli anni a venire.
Il film Man-Thing – La Natura del Terrore
Nel 2005 fu anche realizzato un film, Man-Thing – La Natura del Terrore, ma la questione meriterebbe un’approfondimento a parte. Basti dire che poche cose hanno mai messo così d’accordo i fan Marvel come il reputarlo il peggior film mai prodotto su un personaggio della Casa delle Idee…

Photos
See all photos >>